“Gli ultimi studi realizzati sembrano provare che i primi cacciatori e raccoglitori dell’Asia giunsero in America circa 40 mila anni fa, divenendo così i veri scopritori del Nuovo Mondo. Da allora, diverse tribù e gruppi umani attraversarono i confini orientali della Siberia verso l’attuale territorio dell’Alaska, superando lo stretto di Behring, che a quel tempo doveva essere una terra emersa molto probabilmente con un clima più benigno dell’attuale. Quelle comunità primitive, forse in possesso di mandrie di animali che costituivano il loro alimento, penetrarono da diverse direzioni nel territorio del Nord America e di lì si propagarono in successive ondate verso il Centro America, l’America del Sud e le Antille” (Núñez 1986).
Alcuni antropologi fisici e archeologi sostengono che i primi abitanti giunti in Perù, arrivarono alla regione di Ayacucho nella cordigliera andina, circa 20 mila anni fa. La grotta di Piquimachay, che in lingua quechua significa la “Grotta delle Pulci”, fu abitata da cacciatori raccoglitori che coesistevano con cavalli selvaggi, tigri dai denti a sciabola, chiamati primigeni, il gran megaterio e il mastodonte in forma di elefante che dovettero servire come alimento. Quegli uomini approfittarono delle fessure delle rocce, di grotte, caverne e ripari rocciosi per proteggersi dal medio ambiente.
Le scoperte archeologiche provano che mille anni orsono l’ambiente peruviano cambiò come in tutto il pianeta. Così, i boschi si mutarono in deserti, si estinsero i grandi mastodonti e i megateri e il cavallo cessò di esistere come pure la tigre dai denti a sciabola e una nuova fauna si sviluppò e ancora vive, come i guanachi, le vigogne e i cervi.
In alcune pareti dei ripari rocciosi, i cacciatori lasciarono prove della loro arte: fra queste, quelle dei dipartimenti di Huanuco, Pasco e Moquegua, con rappresentazioni dipinte di caccia dal colore rosso, molto famose per il tema della caccia. Questi primi artisti utilizzarono bastoncini ai cui estremi avvolgevano piccoli batuffoli di lana impregnati di un pigmento rosso; le evidenze dei resti ritrovati a Toquepala (zona di Moquegua n.d.t.) dallo studioso Jorge Muelle, dimostrano di essere in relazione con gli strati medi della grotta. Si sono trovate prove di utilizzazione della pietra da parte dell’uomo, ottenendo a forza di colpi strumenti da taglio, datati attorno a 14 mila anni a.C. Le forme originali dei loro strumenti caratterizzarono alcuni complessi litici; in tale cronologia, troviamo la tradizione Lauricocha sulla sierra, la Paijanense per la costa ed entrambe dimostrano che questi gruppi umani seguivano rotte migratorie che univano costa, sierra e viceversa. Recentemente si sono avuti rapporti di ritrovamenti di laboratori a campo aperto.
La costruzione della civiltà peruviana fu il prodotto di lunghi processi di accumulo di esperienze e sviluppo di conoscenze che periodicamente portarono a grandi cambiamenti. Il primo di questi si registra attorno al 4 mila a.C., con l’inizio dell’agricoltura, la domesticazione di animali e il sorgere dei primi villaggi; evidenze di tale passato si trovano nei siti: Guitarrero, Chilca, Paracas, Kotosh, Lurín e Huaca Prieta.
Il secondo cambio si produsse durante quello che sarebbe divenuto il periodo Formativo (1200-100 a.C.), dove si instaurarono la divisione sociale del lavoro e lo stato, diventando quello di Chavín (Chavín de Huántar, Ande Centrali n.d.t.) il culmine di tale processo che sostenendo la propria dominazione in una combinazione fra forze ideologiche di una religione basata su divinità feroci, inizia a costruire grandi centri cerimoniali. Dopo questo processo sociale, iniziò un’epoca di recessione del processo centralizzato che portò con sé il rafforzamento dei poteri regionali e locali che fiorirono. Vari autori sostengono che la distruzione di Chavín fu dovuta con molta probabilità a fenomeni naturali che provocarono l’accelerazione del tramonto Chavín.
Successivamente alla caduta del centro politico religioso, l’auge delle piccole culture locali e degli stati regionali crebbe, in tal modo abbiamo Vicús, Salinar, Virú e più tardi i Moche, per quanto riguarda la costa nord. Dopo questo accumulo di forze produttive e il perfezionamento della struttura politica sociale, si produsse un nuovo salto storico con la formazione dell’impero Wari che avrebbe portato con sé il primo tentativo di conformazione unitaria delle culture regionali e che si sviluppò fra l’800 e il 1200 d.C. In questo periodo appaiono le grandi città propriamente dette, come lo fu Wari nel dipartimento di Ayacucho.